AZIENDA AGRARIA

Le proprietà terriere della Fondazione Opere Laiche Lauretane si sviluppano su cinque comuni: Loreto, Castelfidardo, Montelupone, Porto Recanati e Recanati. Attualmente, le colture principali, basate su terreni irrigui, sono i cereali, le orticole per l’industria della surgelazione e le colture ‘da rinnovo’ come colza e girasole.

 
DIRETTORE DOTT. MARIO BERRE’

  • Tel 071.978224 
  • email: agraria@operelaiche.it

La Storia

L’Azienda Agricola delle Opere Laiche Lauretane, nata da tale divisione, era basata sostanzialmente su una conduzione a mezzadria (tipica della realtà marchigiana) con una suddivisione in diverse ‘colonie’ che comprendevano campi, bestiame e la casa colonica. Ogni colonia era condotta dal ‘mezzadro’ e dalla sua famiglia. Per tutti i lotti, coltivati dalle numerose famiglie mezzadrili, venne impiantata la contabilità agraria con l’inventariazione e la valutazione delle scorte vive e morte e con la istituzione dei libretti colonici.
 
L’Azienda Agraria della Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes deriva dai possedimenti facenti capo al “Pio Istituto della Santa Casa di Loreto” che amministrava il patrimonio terriero dopo l’unità d’Italia e la confisca dei beni ecclesiastici da parte del Regno d’Italia.

 
Nel 1934 venne soppresso il Pio Istituto Santa Casa e furono create due realtà giuridiche: l’Amministrazione della Pontificia Basilica della Santa Casa che assunse il 58% della proprietà terriera e l’Ente Opere Laiche Lauretane a cui fu trasferito il restante 42% per una superficie complessiva di Ha 1528.57.93, composta da 107 ‘terreni’ di cui 52 distribuiti nel territorio della provincia di Ancona e 55 in quella di Macerata.
 
 
L’Azienda Agricola delle Opere Laiche Lauretane, nata da tale divisione, era basata sostanzialmente su una conduzione a mezzadria (tipica della realtà marchigiana) con una suddivisione in diverse ‘colonie’ che comprendevano campi, bestiame e la casa colonica. Ogni colonia era condotta dal ‘mezzadro’ e dalla sua famiglia. Per tutti i lotti, coltivati dalle numerose famiglie mezzadrili, venne impiantata la contabilità agraria con l’inventariazione e la valutazione delle scorte vive e morte e con la istituzione dei libretti colonici. 
 
Furono applicati i patti agrari anche alla luce dei provvedimenti volti a disciplinare la materia che nel secondo dopoguerra sono passati alla storia come ‘Lodo De Gasperi’. Nel 1964, con la legge di riforma dei contratti agrari, confermata dalla successiva legge 11 del 1971, si crearono le condizioni per indurre l’Ente a concedere la trasformazione del contratto di mezzadria in quello di affitto.
 
Negli ultimi decenni del Novecento è stato compiuto un grande sforzo volto a trasformare l’antica struttura mezzadrile in una conduzione razionale mediante l’impiego di tecniche colturali avanzate e rispettose dell’ambiente e la stipula di vantaggiosi contratti di affitto con aziende leader nel settore agroalimentare. 

Economia Circolare

Nell’ambito della Misura 16.1 del PSR Marche 2014-2020, l’azienda agraria della Fondazione ha partecipato, in qualità di capofila del Gruppo Operativo denominato “Grasciari riuniti”, ad un progetto dal titolo “Economia circolare in agricoltura: corretta gestione degli scarti organici ed autoproduzione aziendale di biomasse per l’incremento della fertilità dei terreni agricoli Marchigiani”.

Tale progetto ha visto la partecipazione e collaborazione di diverse imprese, associazione e istituzioni quali l’Az. Agricola Massimiliano Savoretti, l’Oro della Terra, Legambiente Marche, Chimica Verde Bionet, l’Università Politecnica delle Marche, Crea, ITT Montani di Fermo e la Camera di Commercio delle Marche.

Gli obiettivi raggiunti dal progetto sono stati: 

a) la realizzazione di buone pratiche agronomiche per la conservazione e l’incremento della sostanza organica nel terreno mediante l’utilizzo di biomasse e sovesci biofumiganti su seminativi;

b) la valorizzazione degli scarti organici nell’ottica dell’economia circolare;

c) la interconnessione fra le buone pratiche agronomiche e la valorizzazione degli scarti organici.

Sito web: www.grasciaririuniti.it

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