Gentilissimi signori,
ci avete affidato i vostri cari e ci rendiamo conto che in questo momento, nel quale non potete visitarli, siete comprensibilmente preoccupati della loro salute e del loro benessere.
Vogliamo assicurarvi che la Fondazione ha fatto quanto era suo dovere per tutelare gli ospiti di Casa Hermes dal pericolo di questa epidemia adottando tutte le misure necessarie e, in particolare:
- dal 24 febbraio la Casa Hermes ha ridotto la possibilità di visita ad un solo familiare per ospite e per un’ora al massimo, con la raccomandazione che nessuno accedesse in presenza sintomi simil—influenzali o stati febbrili, solo dopo aver disinfettato le mani in portineria e previa registrazione dell’entrata e dell’uscita;
- dalla stessa data, per limitare al massimo gli accessi, sono state sospese tutte le attività di animazione programmate con i collaboratori esterni, le attività di volontariato di supporto alla refezione, i progetti di borsa lavoro realizzati in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Loreto e una borsa di studio organizzata dall’ università;
- dal 26 febbraio la struttura è stata chiusa all’ accesso di qualsiasi persona con l’eccezione di coloro che operano al suo interno e dei medici di base;
- sono state poste in essere tutte le procedure e le misure cautelative definite dall’ Istituto Superiore di Sanità, dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle autorità sanitarie regionali ivi compresa la fornitura al personale dei dispositivi di protezione; tutte le ulteriori misure e procedure prescritte dalle autorità competenti sono state portate a tempestiva conoscenza del personale operante e immediatamente adottate;
- in particolare al personale è stato imposto di monitorare le proprie condizioni di salute, misurando la temperatura corporea prima di entrare in servizio, e di utilizzare la mascherina chirurgica e la visiera protettiva per tutta la durata del turno;
- il rispetto delle le procedure e delle misure cautelative è stato imposto anche al personale dei servizi ausiliari interni, come la lavanderia e la cucina;
- le misure di distanziamento sociale vengono assicurate anche per gli ospiti
- ai fornitori e ai corrieri è stato richiesto di comunicare alla portineria il proprio arrivo e di attenersi alle istruzioni impartite dal personale in merito alle modalità di consegna al fine di evitare ogni contatto con gli ospiti e i locali da loro frequentati;
- si provvede alla periodica sanitizzazione delle camere, dei locali comuni e delle attrezzature mediante apparecchi erogatrici di vapore ad alta temperatura;
- vengono effettuati due passaggi giornalieri del servizio di pulizia; il personale della ditta opera munito degli adeguati dispositivi di protezione individuale, nel rispetto delle distanze di sicurezza e a condizione che non presenti stati febbrili o sintomi simil-influenzali;
- è stata sospesa I’ attività del cantiere edile che insisteva in una parte della struttura;
- per assicurare il regolare mantenimento dei rapporti fra gli ospiti e i propri familiari sono stati attivati canali di contatto mediante Skype e whatsapp.
Nella speranza di non doverla mai utilizzare la Casa Hermes ha predisposto una sezione ove poter isolare eventuali casi sospetti in attesa degli interventi delle competenti autorità ed ha preparato, per il personale che dovrebbe operare in questa sezione, una dotazione degli adeguati strumenti di protezione individuale (mascherine, occhiali, camici monouso, calzari e copricapo).
Fortunatamente ad oggi non si sono manifestate evidenze sintomatiche riconducibili al Covid 19 né tra gli ospiti né tra il personale della struttura, ma la Fondazione, sin dal 20 marzo, e con una successiva lettera del 16 aprile, ha richiesto all’Area Vasta 2 l’effettuazione dei tamponi all’interno della struttura.
Speriamo di poter presto riaprire le porte di Casa Hermes, ma fino a quando ciò non sarà possibile continueremo ad operare al meglio delle nostre possibilità per difendere ospiti ed operatori.
Il Presidente Paolo Casali