Pipistrello

pipistrellus pipistrellus

Ordine: Chirotteri

Famiglia: di diversi tipi

Nome scientifico: pipistrellus pipistrellus

Habitat

in pianura e in montagna, in montagna si spinge anche fino a 2000 metri di altitudine. Si rifugia in cavità sotterranee naturali o artificiali, grotte, caverne ma anche cantine e caseggiati.

Apertura alare: 36-52 mm

Lunghezza: 24-36 mm

Lista rossa italiana

Descrizione

Il corpo è generalmente ricoperto di una fitta pelliccia. La testa può assumere una notevole varietà di forme, associate principalmente alle abitudini alimentari e ai metodi di procurarsi il cibo. Può essere corta e larga oppure stretta ed allungata. Le orecchie sono grandi, talvolta eccezionalmente enormi, e hanno la funzione di raccogliere le onde sonore riflesse emesse dagli stessi animali per l’ecolocalizzazione.

Gli occhi variano notevolmente nelle dimensioni a secondo delle specie. Il ginocchio è rivolto all’indietro, a causa della rotazione degli arti inferiori, che sostengono la membrana alare. I piedi sono di proporzioni normali. Le loro dita sono solitamente munite di grossi artigli. Le ali si sono sviluppate dalla modifica sostanziale dell’arto superiore, dove l’avambraccio e, ancor di più, le ossa metacarpali e le falangi della mano hanno subito un allungamento sproporzionato. Le dita sono unite tra loro da una membrana cutanea vascolarizzata, chiamata patagio, la quale si estende fino ai fianchi del corpo e agli arti inferiori.

 Le proporzioni alari variano notevolmente tra le diverse specie e possono essere lunghe e strette nei pipistrelli che hanno bisogno di grande autonomia oppure corte e larghe in quelli che sono soliti effettuare manovre rapide e con improvvisi cambi di direzione, specialmente nella fitta vegetazione o in presenza di ostacoli molto vicini tra loro. La coda è quasi sempre presente e di dimensioni variabili. Molte volte è inclusa nell’uropatagio, altre volte ne è libera totalmente o parzialmente.

Distribuzione:
i chirotteri hanno una diffusione pressoché planetaria, con esclusione soltanto delle regioni polari e circumpolari e di alcune isole oceaniche remote. Nelle zone tropicali hanno raggiunto la massima diversità, dove sono in assoluto l’ordine di mammiferi più numeroso.

Le Abitudini

Di preferenza notturno. Si muove agilmente ed abilmente; la coda ha funzione equilibratrice negli spostamenti ed avvolgente quando l’animale è a riposo. Frequenta poco il terreno.
Gregario, vive in gruppi famigliari, sia durante la vita attiva che il letargo. Il letargo va da ottobre ad aprile. Usa riposare tutto il giorno. La durata massima della vita in natura è intorno ai 6 anni.
È attaccato soprattutto da martora, faina, gatto selvatico e dagli strigiformi.

La Tutela

specie tutelata dall’art.2 della L.27/12/1977 n.968 che la ammette a far parte della fauna selvatica oggetto di tutela.
Protetta dalla Convenzione di Berna, in vigore in Italia dal 1/6/82

Tratto da https://www.lipu.it/

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